Il paradosso della saggezza

Per avere un’organizzazione migliore bisogna avere persone migliori.
In una realtà mutevole c’è la necessità di persone flessibili ma organizzate, e questo è vero a tutti i livelli:
– per il manager che deve essere in grado di leggere i drivers che influenzano il contesto operativo
– per i progettisti che devono sviluppare sistemi di progettazione che mettono in competizione soluzioni differenti per realizzare il prodotto prendendo la decisione finale “al più tardi” e su basi oggettive
– per chi opera all’interno dei processi, che vedrà venire meno il riferimento ad una procedura prefissata ma verrà trainato dalle “condizioni obiettivo” ( il libro “TOYOTA KATA” è un riferimento interessante su questo argomento).

Adattarsi a questa visione è davvero difficile: ci costringe ad uscire da quella zona di confort nella quale staremmo molto volentieri, ci costringe a cambiare continuamente.
Cambiare significa realizzare esperienze, appartenere al tempo presente…significa vivere.
Come studiato da Elkonon Goldberg (Il paradosso della saggezza), non tutti gli uomini hanno lo stesso destino: alcuni semplicemente invecchiano perché la loro mente, nel tempo, non riuscirà a mantenere le capacità e la velocità di pensiero originale.
Ma coloro i quali avranno saputo esercitare la mente fin dalla gioventù all’esplorazione e all’esperienza otterranno una mente organicamente diversa, in grado di collegare, come fossero degli scenari, le diverse esperienze della vita per realizzare nuove forme di comprensione del mondo. Questi uomini avranno accesso alla saggezza.

Suggeriamo un video provocazione segnalato da Stefano Schiavo di Sharazad… Humans need not apply. C’è da riflettere sulla visione del cambiamento che propone e soprattutto sul ruolo del genere umano.

Sull’autore Marco Alessi

Partner GMA consulting, si appassiona nel condividere nuove visioni e strategie e ama lavorare con compagni coraggiosi che le sappiano sperimentare e realizzare. Osservatore, costruisce attraverso l'aggregazione di diverse culture.